Mentre in Italia viene affossata la legge sull' Omofobia in Ghana si arrestano tutti i gay

Ghana: governatore ordina l'arresto di tutti i gay

Ghana: governatore ordina l'arresto di tutti i gay
Paul Evans Aidoo, governatore della Regione del Ghana Occidentale, ha dato mandato di procedere all'arresto di tutti i presunti gay presenti sul territorio posto sotto la sua autorità.
La Bureau of National Investigations, l'agenzia che si occupa del coordinamento delle forze dell'ordine. è stata anche autorizzata all'utilizzo di ogni mezzo possibile per procedere all'arresto di chi dovesse opporre resistenza. Nel frattempo i cittadini sono stati invitati a denunciare alle autorità ogni caso di sospetta omosessualità.
La motivazione dell'insensata decisione ha sfondo religioso e fa seguito ad una campagna d'odio condotta negli scorsi mesi dal Christian Council of Ghana. La comunità cristiana ha invitato tutti i fedeli a non votare per i politici che sostengono i diritti dei gay ed il loro leader, poco dopo l'entrata in vigore del provvedimento, ha spiegato la propria posizione dichiarando: «L'omosessualità è un abominio agli occhi di Dio e inoltre contribuisce ad aumentare il tasso di malattie sessuali. Non possiamo permetterci un prezzo così alto e distruggere il nostro futuro in nome dei diritti umani». (Fonte Gayburg)


E quasi in contemporanea in Italia si bocciava la legge contro l'omofobia

Come già avvenuto nel 2009, la Camera ha fermato l'iter della legge contro l'omofobia. Con 293 sì, 250 no e 21 astenuti sono state accolte le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl presentate da Udc, Pdl e Lega.
«Oggi la maggior parte del Parlamento -ha dichiarato l'Onorevole Paola Concia subito dopo il voto- ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni».
Dal canto suo Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl della Camera, ha affermato: «Noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale». Un discorso che a livello teorico potrebbe risultare anche comprensibile, ma che poco sposa la realtà dei fatti: un eterosessuale non rischia di essere aggredito lungo la strada per il solo fatto di esistere e, se di uguaglianza di diritti si vuol parlare, qualcosa andrebbe fatto per permettere ad ogni cittadino di godere dello stesso livello di sicurezza indipendentemente da credo religioso, etnia ed orientamento sessuale.
Ma d'altra parte è difficile sperare che l'attuale maggioranza di governo possa avere la sensibilità necessaria per comprendere l'entità del problema, soprattutto se si considera che Amnesty International attribuisce proprio a loro parte della responsabilità della situazione odierna. Fra l'altro non ci si può dimenticare che fra gli aventi diritto al voto abbiamo personaggi come Borghezzio che, commentando la strage di Oslo, è arrivato a dichiarare: «Alcune delle idee espresse da Breivik, al netto della violenza, sono in qualche caso ottime [...] La difesa dell'Europa cristiana è sacrosanta». O, ancora, il giornale di proprietà del Presidente del Consiglio oggi si è scagliato contro le vittime di quell'attentato, definendoli "giovani incapaci di reagire" (e vorrei proprio vedere se in una situazione simile feltri sarebbe in grado di fare il super-eroe giustiziere come sostiene nel suo editoriale).
Una confusione su chi siano le vittime e chi i carnefici che non promette nulla di buono e l'immobilità davanti a problematiche reali del Paese sulla base di ideologie astratte (e, forse, anche qualche paura di perdere i voti di razzisti ed omofobi) non può che esserne la più scontata delle conseguenze (Fonte Gayburg)
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Questo Blog e sdegnato da quanto accade , e siamo solidali con tutte quelle donne e uomini che vivono questa indegnosa situazione.
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Nichi Vendola : un orecchino contro l'omofobia

"Oggi vale la pena pagare il prezzo della propria libertà piuttosto che soffrire due volte" con queste parole Nichi Vendola invita tutti i gay a lottare per quello che sono.
Il coraggio di Nichi Vendola , in questo inizio millennio esplode giustamente la diversità sessuale intesa da quella tradizionalmente imposta nei ultimi 20 secoli , quella eterosessuale io credo che bisogna abbandonare il mentirsi le donne e uomini  da sempre  anno molteplici  orientamenti sessuali , credo che sia il tempo che tutti quanti possono vivere alla luce del sole il loro orientamento naturale , e normale che un uomo e una donna si possano baciare su di una panchina, e normale deve diventare che anche due donne o due uomini possono altrettanto farlo, spazzare via questa ipocrisia dettata dalle religioni dominanti (Cristianesimo, ebraismo,islam che paradossalmente antagoniste sulla supremazia di essere i prescelti sono tutte unite contro l'omofobia).

Eppure nei tempi antichi questa era la normalità , in tutte le grandi civiltà antecedenti all'era cristiana l'orientamento sessuale non costituiva diversità era normalità.
Oggi dobbiamo remare in quella direzione , la libertà delle donne e degli uomini deve anche essere quella sessuale , pena la condanna di donne e uomini che non vivranno una vita serena , non ce nulla di male di coppie composte da due donne o due uomini , il male e stato creato da secoli di cultura cristiana , musulmana che sempre hanno insegnato malamente che l'uomo deve essere attratto inevitabilmente da una donna , quanto di più falso , e nella natura e nessuno potrà mai mutare una innegabile verità .
Non possiamo vivere in questo presente continuando a fingere o a tollerare la realtà , dobbiamo insegnare che la sessualità va vissuta con estrema naturalezza , perché siamo donne e uomini e sta noi insegnare hai nostri figli che questo e naturale e senza paure , perché essi avranno comunque la loro sessualità.
La sessualità che ognuno di noi a non può cambiare , quindi non abbiate paura d'insegnare hai vostri figli la verità. (rivcol)

Nichi Vendola ci mette la faccia. La mette in copertina su "GQ" indossando un orecchino, simbolo dei gay quando essere omosessuale era taciuto, e simbolo degli zingari, ispirandosi ai versi di Federico Garcìa Lorca: “Le forme più trasgressive e spettacolarizzate di esibizione dell’identità gay, normalmente, sfilano un giorno all’anno; le forme più pacchiane e spettacolarizzate di esibizione dell’identità etero, nella sua versione più maschilista e più machista e anche più greve, sfilano anche nei palazzi del potere tutti i giorni dell’anno”.


"Le forme più trasgressive e spettacolarizzate di esibizione dell'identità gay, normalmente, sfilano un giorno all'anno; le forme più pacchiane e spettacolarizzate di esibizione dell'identità etero, nella sua versione più maschilista e più machista e anche più greve, sfilano anche nei palazzi del potere tutti i giorni dell'anno". 

Fonte:Gayburg

















1 commento:

  1. Sit in per il rispetto dei diritti umani in Ghana, contro l'omo/transfobia.

    Abbiamo appreso dalla stampa internazionale ed italiana, che il Ministro per la zona occidentale della Repubblica del Ghana, Paul Evans Aidoo, ha ordinato l’arresto di tutte le persone omosessuali nella sua zona di competenza.
    La denuncia, in un appello alla Comunità internazionale, viene fatta da Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Piccoau, presidenti dell'Organizzazione per i diritti umani EveryOne.
    L'offensiva contro le persone omosessuali fa seguito alla campagna omofoba portata avanti dal Consiglio Cristiano del Ghana, che ha attaccato, a più riprese, duramente e pubblicamente, la comunità LGBT (Lesbian, gay, bisexual, and trans gender).
    Riferendosi alla presenza di omosessuali nel Ghana, il Ministro ghanese ha dichiarato che "dobbiamo impegnarci con tutte le forze per estirpare queste persone dalla nostra società".
    Secondo i quotidiani locali ha inoltre chiesto ai cittadini della regione da lui governata di denunciare alle autorità tutte le persone sospettate di comportamenti omosessuali.
    Saremo presenti, Martedì 2 Agosto 2011, dalle ore 18.00 alle ore 19.30, davanti l'Ambasciata della Repubblica del Ghana in Italia, in Via Ostriana n.4, per chiedere il rispetto delle Carte Internazionali e per sollecitare un intervento dell'Ambasciatrice della Repubblica del Ghana in Italia S.E. Evelyn Anita Stokes - Hayford affinchè faccia Suo l'appello lanciato dall'organizzazione per i diritti umani Everyone all'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, al Parlamento europeo e alla Commissione dell’Unione Europea perché prendano una posizione "che scongiuri nuove escalation di violenza omofoba, nonché il perpetrarsi di gravi violazioni dei diritti fondamentali di persone LGBT nel Paese sub-sahariano".

    Mauro Cioffari

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