Se siete stanchi dei tanti messaggi pubblicitari che troviamo nei vari siti web,con AdBlock (un’estensione gratuita disponibile per Mozilla Firefox e Chrome) risolviamo il problema,infatti rimuove la maggior parte di immagini e testi pubblicitari che sono presenti nelle varie pagine web che incontriamo navigando in rete. Semplicissima l’istallazione,che possiamo trovare in questa pagina per GoogleChrome e in quest’altra per Firefox. Dopo averla installata, passate alla configurazione cliccando su Opzioni (quelle interessanti dovrebbero essere già impostate) e nella finestra General potrete tranquillamente scegliere sia la visualizzazione dell’icona di AdBlock su Chrome, sia la possibilità di abilitare le varie pubblicità nelle ricerche di Google e di rimuovere le pubblicità dei video di Youtube. Adesso nella scheda Filters passiamo alla parte più importante della configurazione. Qui potrete selezionare i filtri (costantemente aggiornati) per il riconoscimento dei vari banners pubblicitari. Importante anche quello che troviamo nella scheda Whitelist: qua, infatti, potrete impostare i siti su cui le pubblicità non devono essere eliminate o filtrate.Filtrate possibilmente le pubblicità sui siti che navigate più spesso in modo da renderne molto più dinamico e veloce il caricamento, proprio perché il filtro delle pubblicità è molto più leggero e di rapida esecuzione rispetto ai vari banners pubblicitari che appesantiscono le pagine web.
Navigare anonimi: ecco come fare con Internet Explorer 9 , Firefox 3.6 , Chrome 6
Navigare anonimi: ecco come fare
Vi piacerebbe navigare senza lasciare tracce?
Usate un pc condiviso e non volete che chi naviga dopo di voi si faccia i fatti vostri?
Usate un pc condiviso e non volete che chi naviga dopo di voi si faccia i fatti vostri?
Ecco come dovete fare
Firefox a partire dalla versione 3.5 la volpe rossa del web fornisce un'interessante opzione per rendere la nostra navigazione più sicura.
Mozilla Firefox offre un'interessante opzione, poi ripresa dagli altri browser, per navigare in modalità anonima.
I passi seguenti spiegano come attivare tale modalità:
- Aprire il browser Mozilla Firefox
- Cliccare sulla voce Strumenti del menù del browser.
- Selezionare la voce Avvia Navigazione Anonima.
- A questo punto verranno chiuse tutte le schede aperte e riaperto Firefox in modalità sicura. Per tornare alla modalità normale basterà chiudere il browser e riaprirlo.
- Pagine visitate.
- Moduli e barra di ricerca.
- Password.
- Elenco dei download.
- Cookie.
- Contenuto della chache.
Con Internet Explorer dalla versione 9 beta compatibile solo con Windows 7 e Vista
- Aprire Internet Explorer 9 beta .
- Cliccare sulla voce Strumenti (rappresentato da un ingranaggio)
- Selezionare sicurezza quindi Inprivate
- A questo punto si aprira una nuova finestra dove potrete navigare anonimamente
- Scorciatoia da tastiera CRTL+MAIUSC+P
- Scorciatoia per i filtri CTRL+MAIUSC+F
Con Chrome
- Aprire Chrome 6
- Cliccare sulla voce Strumenti (rappresentato da una chiave inglese)
- Selezionare nuova finestra navigazione in incognito
- A questo punto si aprira una nuova finestra dove potrete navigare anonimamente
- Scorciatoia da tastiera CRTL+MAIUSC+N
- Siti web che raccolgono o condividono informazioni su di te
- Provider di servizi Internet o datori di lavoro che registrano le pagine da te visitate
- Software dannosi che registrano le sequenze di tasti da te utilizzate in cambio di smiley gratuiti
- Agenti segreti
- Persone che ti stanno alle spalle
Nora
Nora
DRAMMATICO Ita 2000
Regia Pat Murphy con Andrew Scott, Ewan McGregor, Susan Lynch, Roberto Citran formato video 4/3
James Joyce conosce Nora Barnacle a Dublino. Lui è uno scrittore di belle speranze, ancora lontano dai successi che verranno, lei una donna brillante e piena di vita. La passione tra i due scoppia immediatamente, e la donna convince James a trasferirsi a Trieste, dove saranno più liberi di vivere la propria storia d'amore. Ma l'uomo è tormentato dai suoi insuccessi, le sue opere vengono rifiutate spingendolo a comportamenti sempre più autodistruttivi. Nora, figura di donna fiera e devota, continua a sprona
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Gelmini: studenti “soldato” nei licei, impareranno a sparare. Il declino inarrestabile della scuola italiana
21 SETTEMBRE 2010AUTORE: EMANUELE AMERUSO
Mai la scuola italiana aveva raggiunto, nel corso degli ultimi decenni, un livello così basso. Per molti quasi un punto di non ritorno. Lo confermano i dati statistici, lo stato degli atenei italiani, le difficoltà della didattica, gli scarsi risultati degli studenti (rispetto ai coetanei europei). La scuola italiana è al collasso, si sa, nonostante le tante riforme (pseudo-riforme) di questi ultimi anni. Un numero considerevole di tentativi che, invano, hanno cercato di dare un po’ di respiro al settore, senza riuscirci. Anzi, quello che abbiamo davanti è un quadro sempre più cupo, senza prospettive. E così, assistiamo, ad una serie di scandali, di decisioni eclatanti, spesso non conformi neanche alla stessa legge italiana. Lo sa il Ministro dell’Istruzione Gelmini, lo sanno gli operatori della scuola, lo sanno gli studenti. E dalla scuola di Adro al nuovo protocollo firmato fra il Ministro dell’Istruzione Gelmini e il Ministro della Difesa La Russa, il passo è davvero breve. Forse l’ultimo colpo di coda di un’estate “drammatica” per la scuola, che preannuncia un autunno davvero caldo, anzi, incandescente.
Lo chiamano “allenati per la vita” ed è un corso valido come credito formativo rivolto agli studenti dei licei. In realtà sembra un vero e proprio corso “paramilitare”. Non è uno scherzo. E’ un protocollo già firmato fra la Gelmini e La Russa. Ma cosa prevederà? Con grande pace della Gelmini, gli studenti dei licei impareranno a sparare con pistola (ad aria compressa), a tirare con l’arco, ad arrampicarsi, a eseguire perfettamente “percorsi ginnico-militari”. E quale sarebbe l’assurda spiegazione (motivazione) di questa nuova trovata “geniale” del Ministro Gelmini? Ecco la laconica ed “ipocrita” risposta: “Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Si tratta, in buona sostanza, di veicolare la pratica del mondo militare in quello della scuola: roba da altri tempi, tempi bui e, speriamo, non riproponibili.
Ma la speranza “muore” leggendo, di fatto, in cosa consisterà la prova finale per il nuovo corso “allenati per la vita” (leggi corso “paramilitare”, ndr): “una gara pratica tra pattuglie di studenti”. No, non è un errore di battitura. La circolare parla proprio di “pattuglie” di studenti. A dir poco equivocabile e senza ritegno il termine utilizzato. Fosse solo il termine! E’ un progetto “innovativo” passato nel silenzio assoluto delle opposizioni. Ma anche questa, purtroppo, non è una novità.
Ma la speranza “muore” leggendo, di fatto, in cosa consisterà la prova finale per il nuovo corso “allenati per la vita” (leggi corso “paramilitare”, ndr): “una gara pratica tra pattuglie di studenti”. No, non è un errore di battitura. La circolare parla proprio di “pattuglie” di studenti. A dir poco equivocabile e senza ritegno il termine utilizzato. Fosse solo il termine! E’ un progetto “innovativo” passato nel silenzio assoluto delle opposizioni. Ma anche questa, purtroppo, non è una novità.
E con la nuova proposta Gelmini – La Russa , si allunga, di fatto, l’elenco degli incomprensibili provvedimenti del Ministro dell’Istruzione. I tagli alle elementari hanno eliminato qualsiasi potenzialità di realizzare il vero tempo pieno e ridotto gli spazi per progetti, uscite didattiche e laboratori. Non c’è un insegnante di sostegno ogni due studenti disabili, come prevede la legge, a tal punto che alcuni alunni vengono seguiti solo per cinque ore settimanali. Il provvedimento che prevede il numero maggiore di studenti per classe, da 27 a 35, viola apertamente il testo sulla sicurezza scolastica: Il D.M. Interno del 26/8/1992, recante “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”, al punto 5.0 (“Affollamento”) stabilisce che, al fine dell’evacuazione delle aule, il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in 26 persone/aula ed al punto 5.6 (“Numero delle uscite”) che le porte devono avere larghezza di almeno m 1,20 ed aprirsi nel senso dell’esodo quando il numero massimo di persone presenti nell’aula sia superiore a 25 (quante scuole, in tutto il territorio nazionale, non sono in regola? La maggioranza). E la riduzione del tempo scuola nei licei artistici (11%) , nei licei linguistici (17%), negli istituti tecnici e professionali (diminuzione del 30% delle ore di laboratorio) a quale esigenza didattica di rinnovamento rispondono? Forse servono a far posto a pseudo-corsi di natura “paramilitare” come quello messo in campo dal duo Gelmini – La Russa? Tante sono le domande, poche le risposte e le certezze. Quello che appare chiaro, tuttavia, è che non basteranno anni di riforme e provvedimenti ad hoc per far risalire la china alla scuola italiana. E la trovata degli studenti soldato nei licei, a dir poco bizzarra, non va in quella direzione. Siamo al punto più basso della scuola italiana? Peggio di così non può andare? Seppur infinitamente poco consolatoria, dateci almeno questa, di certezza.
Fonte: Famiglia Cristiana
Silent Hill
HORROR Usa 2006
Regia Christophe Gans con Radha Mitchell, Laurie Holden, Sean Bean, Deborah Karah Hunger, Kim Coates, Tanya Allen formato video 2.35:1
La piccola Sharon, afflitta da un male incurabile, viene portata dalla madre Rose in una cittadina che la bimba evoca spesso durante il sonno: Silent Hill. Ma prima di giungere a destinazione, la macchina sbanda e Rose sviene. Al suo risveglio non trova più la figlia, scomparsa nel nulla. Quando un videogioco incontra il cinema, le cose sono due. O esce fuori un pastrocchio che non sa né di console, né di celluloide. Oppure accade il miracolo. E Silent Hill mette d’accordo proprio tutti, patiti della playstation e cultori del cinema. In effetti sbagliare qualcosa era davvero difficile con Roger Avary alla sceneggiatura e Christophe Gans alla regia. Il primo, enfant prodige luciferino degli anni Novanta (sceneggiatura di Pulp fiction e regia di Killing Zoe). L’altro, autore di due gioiellini come Crying freeman e Il patto dei lupi. E allora: cortocircuiti senza fine tra realtà e fantasia, bambine inghiottite dal nulla, croci di fuoco che non portano un granché bene e soprattutto la cittadina che dà il titolo al film…
Fini - Il caso Montecarlo
"HO CHIESTO A MIO COGNATO DI LASCIARE LA CASA". A questo punto, Fini chiama in causa il cognato: “Quando ho saputo che in quella casa viveva in affitto Giancarlo Tulliani, il fatto mi ha provocato un’arrabbiatura a dir poco colossale, pur venendo a conoscenza che aveva provveduto lui stesso alle spese di ristrutturazione. Non potevo costringerlo ad andarsene ma gliel’ho chiesto, e spero che lo faccia, anche per restituire serenità alla mia famiglia. Perché venduta ad una società off shore? Perché è una prassi a Montecarlo. Personalmente, non ho né denaro, né barche, né ville intestate ad off shore, a differenza di altri che usano tali mezzi per tutelare il proprio patrimonio”. “Ho sbagliato?”, si chiede Fini, che confessa: “Col senno di poi devo sicuramente rimproverarmi una certa ingenuità”. Tuttavia, sottolinea: In questa vicenda non c’è reato, né appalti e tangenti, né concussione o corruzione, non c’entrano il patrimonio pubblico o il denaro dei contribuenti”."MI DIMETTO SE TULLIANI E' IL PROPRIETARIO ". Ma chi è il proprietario della casa di Montecarlo? “Ho chiesto a mio cognato con insistenza, – dice Fini – lui ha sempre negato con forza. Restano dubbi”. E annuncia: “Se dovesse emergere che lui è il proprietario, non esiterei a dimettermi dalla presidenza della Camera, non per personali responsabilità che non ci sono, bensì perché la mia etica pubblica me lo imporrebbe”.
"SERVIZI SEGRETI LEALI. C'ENTRANO FACCENDIERI". Poi Fini ritorna sulla campagna mediatica: “Un affare privato è diventato affare di stato, per la ossessiva campagna politico-mediatica di delegittimazione della mia persona. Ci sono state illazioni, calunnie, una campagna diffamatoria da alcuni giornali di centrodestra, da parte di alcuni personaggi torbidi e squalificati. Non penso ai servizi segreti, la cui lealtà istituzionale è fuori discussione, al pari della stima che nutro nei confronti del sottosegretario Letta e del prefetto De Gennaro. Penso a faccendieri professionisti, a spasso nel centro-america da settimane (a proposito, chi le paga quelle spese?) a caccia di ‘prove’ contro il sottoscritto. Penso a giornali sudamericani dove è apparso un documento del governo di Santa Lucia su ‘segnalazione di lettori’. Penso al ministro di Santa Lucia intervenuto non per chiarire una vicenda di traffici d’armi o di droga, ma per la ‘pericolosissima’ compravendita di un appartamento a Montecarlo”.
"COSI' SI DISTRUGGE LA DEMOCRAZIA". Un appunto, poi, sulla libera informazione: “Giornali e televisioni – dice Fini – non possono diventare strumenti di parte per colpire a qualunque costo avversari politici. Le notizie, in questo caso, diventano un manganello. Quando le notizie non ci sono, magari si inventano, a proprio uso e consumo, con calunnie e dossier. Così si finisce per distruggere la democrazia, si mette a repentaglio il futuro della nostra libertà”.
"CHI HA IDEATO IL GIOCO AL MASSACRO SI FERMI". Infine, un appello a “chi ha ideato irresponsabilmente questo gioco al massacro”. “Si fermi. – esclama Fini – Fermiamoci tutti pensando al futuro del paese e allo spettacolo che la politica sta dando specialmente ai giovani. Riprendiamo il confronto. Gli italiani si aspettano che la legislatura risolva i loro problemi, che sono tanti, per rendere migliore la loro vita. Mi auguro che il presidente del Consiglio e gli altri siano dello stesso avviso. Se non fosse così, – conclude – gli italiani sapranno giudicare. Intanto, posso dire di avere la coscienza apposto”.
Antonio Di Pietro : "Hanno tentato di comprare due dei nostri Sono immorali e squallidi"
20 Settembre 2010
Hanno tentato di comprare due dei nostri
Qualche settimana fa alcuni giornali vicini al Premier riportarono la notizia secondo la quale alcuni parlamentari dell'Idv erano pronti a passare in maggioranza. In quest'intervista, pubblicata oggi dal quotidiano "La Stampa", racconto cosa è successo e come intendono la politica alcuni personaggi che governano il Paese.
«E’ immorale, la cosa più squallida che può esistere», sbuffa il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. Sta ragionando sulle avances che un paio di suoi deputati hanno denunciato di aver ricevuto dal Pdl. Respinte al mittente: tanto che, al termine della festa del partito a Vasto, ieri, dal palco ha ringraziato pubblicamente uno di loro, Antonio Razzi, operaio di Lucerna eletto in Svizzera, «per l'onestà di un uomo e un deputato pulito».
La Stampa: Cosa è successo?
Antonio Di Pietro: «Ci sono stati due tentativi. Uno nei confronti dell'onorevole Favia: una persona gli ha detto che Berlusconi lo voleva incontrare. La prima cosa che ha fatto è stato avvisare me e il capogruppo, voleva anche denunciare ai carabinieri ma è un fatto politico, non penale».
Antonio Di Pietro: «Ci sono stati due tentativi. Uno nei confronti dell'onorevole Favia: una persona gli ha detto che Berlusconi lo voleva incontrare. La prima cosa che ha fatto è stato avvisare me e il capogruppo, voleva anche denunciare ai carabinieri ma è un fatto politico, non penale».
La Stampa: E il secondo tentativo è quello con l'onorevole Razzi...
Antonio Di Pietro: «Ci sono cose che si dicono, cose che si fanno e cose che si fanno capire. Chi ha parlato all'onorevole Razzi ha cercato di fare capire che se c'era un mutuo da pagare...».
Antonio Di Pietro: «Ci sono cose che si dicono, cose che si fanno e cose che si fanno capire. Chi ha parlato all'onorevole Razzi ha cercato di fare capire che se c'era un mutuo da pagare...».
La Stampa: Ci sono stati altri episodi?
Antonio Di Pietro: «Io sono a conoscenza solo di questi due: ma due su venti del partito più anti-berlusconiano, mi immagino cosa deve succedere da altre parti...».
Antonio Di Pietro: «Io sono a conoscenza solo di questi due: ma due su venti del partito più anti-berlusconiano, mi immagino cosa deve succedere da altre parti...».
La Stampa: Chi sono le persone che li hanno contattati?
Antonio Di Pietro: «Non lo so».
Antonio Di Pietro: «Non lo so».
La Stampa: Perché proprio questi due deputati?
Antonio Di Pietro: «Vale sempre il vecchio detto: perché fai le avances a una bella donna, lo sai che ti dice di no. Ma magari ogni 10-15 no una dice sì. Sono i cosiddetti "faccia di bronzo", e sono gentile».
Antonio Di Pietro: «Vale sempre il vecchio detto: perché fai le avances a una bella donna, lo sai che ti dice di no. Ma magari ogni 10-15 no una dice sì. Sono i cosiddetti "faccia di bronzo", e sono gentile».
La Stampa: Se tira questa aria, cosa succederà il 28 alla Camera?
Antonio Di Pietro: «Faranno un documento di maggioranza che parlerà del sesso degli angeli, di tutto e di nulla, di chiacchiere al vento. E ipocritamente tutti lo voteranno perché sarà un contenitore vuoto. Dal giorno dopo ci sarà un lavoro di vietnamizzazione della Camera in cui si cercherà tutti i giorni di fare uscire allo scoperto questa contraddizione fra un programma di chiacchiere e una realtà di impossibilità a governare, stante una maggioranza posticcia».
Antonio Di Pietro: «Faranno un documento di maggioranza che parlerà del sesso degli angeli, di tutto e di nulla, di chiacchiere al vento. E ipocritamente tutti lo voteranno perché sarà un contenitore vuoto. Dal giorno dopo ci sarà un lavoro di vietnamizzazione della Camera in cui si cercherà tutti i giorni di fare uscire allo scoperto questa contraddizione fra un programma di chiacchiere e una realtà di impossibilità a governare, stante una maggioranza posticcia».
La Stampa: La vietnamizzazione della Camera...
Antonio Di Pietro: «Noi dell'Italia dei valori abbiamo già pronto un fronte di provvedimenti con cui mettiamo di fronte alle proprie responsabilità sia la maggioranza di governo sia chi in un atto di resipiscenza ha affermato oggi quello che noi affermiamo da 15 anni, cioè che c'è una questione morale che fa capo al capo del governo».
Antonio Di Pietro: «Noi dell'Italia dei valori abbiamo già pronto un fronte di provvedimenti con cui mettiamo di fronte alle proprie responsabilità sia la maggioranza di governo sia chi in un atto di resipiscenza ha affermato oggi quello che noi affermiamo da 15 anni, cioè che c'è una questione morale che fa capo al capo del governo».
La Stampa: Nel frattempo però anche nel Pd c'è un contrasto aperto. Lei ha ricordato che il leader è Bersani...
Antonio Di Pietro: «Fino ad oggi uno dei più grossi problemi che abbiamo avuto noi dell'Idv è stato quello di avere all'un tempo troppi e nessun interlocutore. Allora abbiamo voluto mandare un messaggio chiaro: l'Idv intende costruire un nuovo Ulivo con il Pd e d'ora in poi è con il loro "legale rappresentante", vincitore di un congresso democratico, che intende lavorare».
Antonio Di Pietro: «Fino ad oggi uno dei più grossi problemi che abbiamo avuto noi dell'Idv è stato quello di avere all'un tempo troppi e nessun interlocutore. Allora abbiamo voluto mandare un messaggio chiaro: l'Idv intende costruire un nuovo Ulivo con il Pd e d'ora in poi è con il loro "legale rappresentante", vincitore di un congresso democratico, che intende lavorare».
La Stampa: Quindi, alla proposta della mozione di sfiducia di Parisi e Veltroni cosa risponde?
Antonio Di Pietro: «Chiederemo al segretario del partito formalmente cosa intende fare il Pd. Comunque, a prescindere da quello che farà o non farà la componente veltroniana su questo, siamo noi che abbiamo proposto e riproponiamo una mozione di sfiducia».
Antonio Di Pietro: «Chiederemo al segretario del partito formalmente cosa intende fare il Pd. Comunque, a prescindere da quello che farà o non farà la componente veltroniana su questo, siamo noi che abbiamo proposto e riproponiamo una mozione di sfiducia».
La Stampa: In questo senso dice "alleiamoci anche con il diavolo per il tempo di un battito d'ali di farfalla"...
Antonio Di Pietro: «Per passare una mozione di sfiducia deve ottenere 316 voti alla Camera: per ottenerli, per il tempo di un battito d'ali di farfalla devi avere i voti anche della ex maggioranza».
Antonio Di Pietro: «Per passare una mozione di sfiducia deve ottenere 316 voti alla Camera: per ottenerli, per il tempo di un battito d'ali di farfalla devi avere i voti anche della ex maggioranza».
La Stampa: Lei è intervenuto anche sulle primarie: non siano raffazzonate.
Antonio Di Pietro: «Le primarie hanno un senso se sono l'atto finale di un percorso programmatico che coinvolge la popolazione reale, non solo la militanza. Se la legislatura arriva al 2013, ci sembrano lo sbocco naturale. Nel caso invece si dovesse interrompere prima la legislatura abbiamo la preoccupazione che in 45 giorni coinvolgi solo la militanza delle tessere. E poi candidati e programmi devono viaggiare insieme. Potrebbe capitare che uno di questi ci faccia sentire tranquilli, e lo appoggeremo. Se non sarà così, ci riserviamo di individuare candidature o nell'Idv o esterne».
Antonio Di Pietro: «Le primarie hanno un senso se sono l'atto finale di un percorso programmatico che coinvolge la popolazione reale, non solo la militanza. Se la legislatura arriva al 2013, ci sembrano lo sbocco naturale. Nel caso invece si dovesse interrompere prima la legislatura abbiamo la preoccupazione che in 45 giorni coinvolgi solo la militanza delle tessere. E poi candidati e programmi devono viaggiare insieme. Potrebbe capitare che uno di questi ci faccia sentire tranquilli, e lo appoggeremo. Se non sarà così, ci riserviamo di individuare candidature o nell'Idv o esterne».
È CADUTA LA “REPUBBLICA” DI VELTRONI! - DOPO ANNI E ANNI DI SOSTEGNO INCONDIZIONATO, IL GIORNALE-PARTITO DI EZIO MAURO (INSIEME ALL’”ESPRESSO”) HA MOLLATO WALTERLOO
1- È CADUTA LA “REPUBBLICA” DI VELTRONI! - DOPO ANNI E ANNI DI SOSTEGNO INCONDIZIONATO, IL GIORNALE-PARTITO DI EZIO MAURO (INSIEME ALL’”ESPRESSO”) HA MOLLATO WALTERLOO E LA SUA ALLEANZA COI DEMOCRISTI DI FIORONI - LARGO FOCHETTI APPOGGIA IL NUOVO ULIVO DI BERSANI E BOMBARDA LA LINEA SCISSIONISTA. SPAZIO ALLA CONTROFFENSIVA DI FRANCESCHINI E MARINI, TITOLI COME “MONTA LA RABBIA CONTRO WALTER” E OGGI IN PRIMA UFFICIALIZZATA L’ACCUSA PIÙ GRAVE: FARE IL GIOCO DEL NEMICO - 2- IL RETROSCENA DI BEI SPARATO SOTTO L’APERTURA: “IL CAVALIERE BRINDA ALLE LITI PD: È ARRIVATO IL SOCCORSO ROSSO” - NELLA RUBRICA DELLA LONGO LA CONTESTAZIONE DEI MILITANTI SUL SITO DELL’EX VELTRONIANA SERRACCHIANI: “IL WALTER? FRANCAMENTE NON SE NE PUÒ PIÙ”. (QUANDO MAURO AL TG3 DIEDE IL BENSERVITO AL RITORNO DI WALTER-EGO) - 3- LA MOSSA DEL CAI-NANO PER SOPRAVVIVERE: MENO FINI, PIÙ CASINI! RAFFAELE FITTO (CALDEGGIATO DA GIANNI LETTA) VA ALLO SVILUPPO ECONOMICO, LIBERANDO COSÌ IL MINISTERO DEGLI AFFARI REGIONALI PER UN ESPONENTE DI TOTÒ ‘VASA VASA’ CUFFARO
1- DAGOREPORT - C'ERA UNA VOLTA LA "REPUBBLICA" DI VELTRONI: IL QUOTIDIANO DI EZIO MAURO STA CON BERSANI E BOMBARDA OGNI GIORNO IL DUPLEX WALTERLOO/FIORONI
L'antipasto di quello che sta accadendo questi giorni lo si è avuto la sera del 6 settembre. In piena bufera finiana, il Tg3 delle 19 di quella domenica sera intervista Walter Veltroni, già in tournee mediatica in vista della promozione della nuova corrente (e del nuovo libro).
ROBERTO SAVIANO EZIO MAUROVELTRONI BY BENNYL'antipasto di quello che sta accadendo questi giorni lo si è avuto la sera del 6 settembre. In piena bufera finiana, il Tg3 delle 19 di quella domenica sera intervista Walter Veltroni, già in tournee mediatica in vista della promozione della nuova corrente (e del nuovo libro).
Ai microfoni del tg di Bianca Berlinguer, Walterloo apre le porte al governo di transizione dopo lo strappo di Gianfry e, parlando del Pd, lancia quello che sarà il messaggio chiave della minaccia scissionista in duplex con Fioroni: "Credo che il Pd debba coltivare la sua ambizione originaria".
Al rientro in studio, il conduttore Giuliano Giubilei ha in collegamento video il direttore di "Repubblica" Ezio Mauro, al quale chiede conto delle divisioni che, seppure ancora in maniera soft, colpiscono il centrosinistra: "Mauro, parliamo dell'opposizione: ha di fronte la crisi della maggioranza ma non riesce ad approfittarne, sono divisi un po' su tutto, come ne escono?".
EUGENIO SCALFARI EZIO MAUROVELTRONI E I SUOI OCCHIALIA quel punto il comandante in capo di Largo Fochetti, servito con un perfetto assist per mandare in gol il ritorno di Veltroni, molla in diretta tv l'ex pupillo della tessera n.1 De Benedetti e sposa in pieno la linea Bersani (che tra l'altro ha contribuito a creare con l'intervento agostano sul "Nuovo Ulivo" lanciato dal segretario Pd proprio dalle colonne di "Repubblica"): "Diciamo che per un mese è sembrato che anche la dialettica maggioranza-opposizione avvenisse tutta dentro il recinto del centrodestra. Mi pare che adesso invece il Pd abbia battuto un colpo con Bersani". Pietra tombale su Waterloo, neanche citato.
VINCINO VELTRONI FINI SETTE così, quando l'ex sindaco di Roma insieme ai democristiani di Fioroni ha scagliato il documento dei 75 contro Culatello-Bersani, il quotidiano di riferimento del centrosinistra non ha avuto dubbi su chi appoggiare, e lo si è capito dal tenore degli articoli. Proprio su "Repubblica" ha trovato spazio la controffensiva degli ex popolari rimasti con Bersani con le interviste a Franceschini ("Un errore spaccarci adesso, basta col virus autodistruttivo") e Marini ("Walter usa toni da fariseo. Stop subito o ci prendono per pazzi"), rintuzzate da Gentiloni ("Reazioni staliniste al documento").
Ieri un altro articolo dal titolo significativo: "Monta la rabbia contro Walter: ‘Vuol fare lui il papa straniero'". Ma oggi è il giorno del pezzo che fa più male: l'accusa di fare il gioco del nemico ufficializzata con lancio in prima pagina. Il retroscena è firmato da Francesco Bei, il giornalista che segue Berlusconi e tutti i movimenti di Palazzo Grazioli: "E il premier disse: c'è il soccorso rosso", "Il Cavaliere brinda alle liti Pd".
VELTRONI, DALEMA, BERSANIAll'interno, i virgolettati di Silvio sono ancora più espliciti: "Ero sicuro di poter vincere le elezioni anche prima, ma adesso... meno male che è arrivato il soccorso rosso". Come se non bastasse, nelle pagine dedicate al Pd trova spazio anche l'appello buonista di Enrico Letta che chiede ai dissidenti di fare marcia indietro ("di deporre le armi, in pratica", chiosa l'intervistatore Umberto Rosso) e, soprattutto, la rubrica quotidiana di Alessandra Longo che, partendo dai messaggi web sul sito della creatura veltroniana Debora Serracchiani, demolisce la sortita di Walter-Ego.
2- IL CAVALIERE BRINDA ALLE DIVISIONI PD: "E' ARRIVATO IL SOCCORSO ROSSO" - RAFFAELE FITTO (CALDEGGIATO DA GIANNI LETTA) ALLO SVILUPPO ECONOMICO, LIBERANDO COSÌ IL MINISTERO DEGLI AFFARI REGIONALI PER UN ESPONENTE CUFFARIANO
Francesco Bei per "La Repubblica"
Il fragile armistizio tra Berlusconi e Fini, quel filo di trattativa intorno a uno scudo antiprocessi per il premier, appare già compromesso. I toni del Cavaliere si fanno di nuovo accesi. Le contromisure dei finiani - esposti contro Mediaset, mozioni contro Minzolini e Masi - sono all'altezza della sfida.
2- IL CAVALIERE BRINDA ALLE DIVISIONI PD: "E' ARRIVATO IL SOCCORSO ROSSO" - RAFFAELE FITTO (CALDEGGIATO DA GIANNI LETTA) ALLO SVILUPPO ECONOMICO, LIBERANDO COSÌ IL MINISTERO DEGLI AFFARI REGIONALI PER UN ESPONENTE CUFFARIANO
Francesco Bei per "La Repubblica"
Il fragile armistizio tra Berlusconi e Fini, quel filo di trattativa intorno a uno scudo antiprocessi per il premier, appare già compromesso. I toni del Cavaliere si fanno di nuovo accesi. Le contromisure dei finiani - esposti contro Mediaset, mozioni contro Minzolini e Masi - sono all'altezza della sfida.
Ma c'è qualcosa che in questi giorni fa tornare il sorriso a Berlusconi. Qualcosa che rende meno rischioso immaginare, come gli chiedono i leghisti, di tornare al voto in primavera. Quel "qualcosa" è lo stato in cui si trova l'opposizione e in primo luogo il Partito democratico.
BERLUSCONI VELTRONI ZAVOLIWALTER VELTRONI GOFFREDO BETTINIVenerdì è stata giornata di incontri per il premier a palazzo Grazioli, sono sfilati prima Angelino Alfano e Michela Vittoria Brambilla, poi i dissidenti toscani del Pdl che ce l'hanno con Verdini. A tutti il Cavaliere è apparso rilassato, a tratti persino divertito via via che Paolo Bonaiuti gli segnalava le agenzie sullo scontro interno al Pd. "Guarda - ha confessato ridendo a un ministro - mi sono dovuto stropicciare gli occhi perché non credevo a quello che stavo leggendo: sembrava una fiction!".
Berlusconi, racconta l'interlocutore, quasi non si capacitava di poter leggere, la prima volta dopo un'estate di "polemiche dissennate" dentro il Pdl, qualcosa che finalmente riguardasse anche i suoi avversari. "Ero sicuro di poter vincere le elezioni anche prima, ma adesso... meno male che è arrivato il soccorso rosso".
VELTRONIL'ironia del Cavaliere è indice dell'ottimismo con il quale palazzo Chigi inizia a guardare all'appuntamento del 29 settembre, data del dibattito parlamentare sul discorso di Berlusconi (coincidente con il suo 74esimo compleanno).
Maurizio Gasparri confida di essersi rivolto ad alcuni "autorevolissimi senatori del Pd" per farsi spiegare cosa stesse succedendo in casa loro: "Ormai la politica c'entra poco, sono solo risentimenti personali, mi hanno risposto. Loro c'hanno Veltroni, noi c'abbiamo Fini... i meccanismi sono gli stessi".
VELTRONI L'AFRICANOL'operazione del nuovo gruppo di siciliani che usciranno dall'Udc è a buon punto, tanto che il premier ieri non si è fatto alcun problema a pubblicizzarla dal palco de la Destra a Taormina. Così come è allo studio un mini-rimpasto per far posto al governo alla nuova componente centrista. Nulla è ancora stabilito, ma l'idea sarebbe quella di promuovere il pugliese Raffaele Fitto (caldeggiato da Gianni Letta) allo Sviluppo Economico, liberando così il ministero degli Affari regionali per un esponente cuffariano.
VELTRONI OMBRAIl progetto, spiega chi in queste ore se ne sta occupando da vicino, è molto avanzato, anche se è destinato a entrare nella fase operativa solo dopo il dibattito del 29 settembre. In fondo Fitto, nello spolpamento del ministero seguito alle dimissioni di Scajola, ha già ottenuto una parte cospicua. Tramite la formula del cosiddetto "avvaliamento", palazzo Chigi si è preso da via Veneto ("se ne avvale") il Dipartimento per le politiche dello Sviluppo e lo ha, a sua volta, girato al ministro Fitto. Così come è sempre Fitto, in questi giorni, a preparare il "Piano Berlusconi" per il Sud. Senza contare che su di lui, a differenza di Paolo Romani, non gravano ombre di conflitto di interessi televisivo.
Se il Cavaliere può sperare di giocare la partita nazionale su un terreno meno accidentato, grazie anche alle divisioni interne al Pd e all'Udc, è invece in giro per l'Italia che il Pdl gli sta dando i grattacapi peggiori. Non c'è solo la situazione pirandelliana della Sicilia, dove il Pdl ormai ha partorito tre gruppi: finiani, berlusconiani e seguaci di Micciché. La concorrenza di Futuro e Libertà inizia a farsi sentire ovunque, a partire dalle regioni rosse fino al Veneto e alla Puglia.
BERLUSCONI MENTANA OCCHETTOIeri due consiglieri regionali Pdl delle Marche sono passati con Fini, mentre martedì in Toscana nasceranno simultaneamente gruppi consiliari Fli a Firenze, Prato, Pistoia, Siena, Arezzo, e nei consigli provinciali di Grosseto, Lucca e Pistoia. Nel Pdl toscano è iniziata la resa dei conti. Un gruppo di parlamentari ha chiesto conto a Berlusconi della gestione "dittatoriale" di Denis Verdini.
VELTRONI-PASOLINI-ADORNATO - ANNI 70DEBORA SERRACCHIANIRAFFAELE FITTODue giorni fa si sono presentati a palazzo Grazioli Paolo Amato, Massimo Baldini, Deborah Bergamini, Alessio Bonciani e Roberto Tortoli per esporre al capo "la grande preoccupazione" per lo stato in cui versa il partito. "Per noi berlusconiani della prima ora - protestano - vedere questo scempio non è più tollerabile. Il Pdl in Toscana arretra a ogni elezione, la Lega va avanti. E adesso c'è anche la concorrenza degli uomini di Fini". Il Cavaliere, stando a quanto raccontano, avrebbe promesso loro un nuovo incontro a breve: "Datemi tempo fino al voto di settembre e poi rimetterò mano al partito anche nella vostra regione".
3- "IL WALTER? FRANCAMENTE NON SE NE PUÒ PIÙ"
Alessandra Longo per "La Repubblica"
Cara Debora bisogna dire a Walter che la smetta di rompere i c.... Sorpresa: non è un militante Pd di scuola dalemiana a scrivere la sua letterina sul sito della Serracchiani, bensì un estimatore dell´eurodeputata, notoriamente creatura veltron-franceschiniana. La sortita dell´ex segretario produce disagio nel quartier generale di Debora che pure certo non gli è avverso.
BERLUSCUNO RUTELLIVELTRONI E D'ALEMA CALCIATORI3- "IL WALTER? FRANCAMENTE NON SE NE PUÒ PIÙ"
Alessandra Longo per "La Repubblica"
Cara Debora bisogna dire a Walter che la smetta di rompere i c.... Sorpresa: non è un militante Pd di scuola dalemiana a scrivere la sua letterina sul sito della Serracchiani, bensì un estimatore dell´eurodeputata, notoriamente creatura veltron-franceschiniana. La sortita dell´ex segretario produce disagio nel quartier generale di Debora che pure certo non gli è avverso.
Domanda diretta: «A che cosa servono le primarie se poi certi personaggi non accettano quello che si è votato?» Oppure riflessioni con ambizioni politologiche: «Gli errori di Veltroni? Ve li dico io, sono due. Si è dimesso da segretario e dice adesso cose che poteva benissimo dire un anno fa». Anche mail scorbutiche o semplicemente esasperate: «Il Walter? Francamente non se ne può più».
[19-09-2010]
Fonte : (Dagospia.com)
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