LEGA LADRONA! IL PARTITO CHE DOVEVA MARCIARE SU ROMA

imgLEGA LADRONA! IL PARTITO CHE DOVEVA MARCIARE SU ROMA PER DISTRUGGERE LA CASTA E I PRIVILEGI, SFREGIATO DA MALCOSTUME E DA UNA CORRUZIONE PIAZZA-PARENTI - DA FIORANI, CHE NEL 2004 NON SOLO SALVÒ LA BANCHETTA DELLA LEGA, CREDIEURONORD, DA UN FALLIMENTO CLAMOROSO, MA FINANZIÒ GENEROSAMENTE IL PARTITO DI BOSSI CON OLTRE 10 MILIONI DI EURO, AL REGALO DI STATO ALLA “SCIURA” BOSSI. PER LA SCUOLA DELLA MOGLIE DEL SENATUR CONTI IN ROSSO FINO AL 2008, POI DA ROMA LADRONA SONO ARRIVATI I VERI "VERDI", CIOÈ I “VERDONI”, CHE L’HANNO SALVATA - E L’EREDE-TROTA DEL SENATUR APRE LA CAMPAGNA DI BOLOGNA: NON SARÀ PIÙ ROSSA

1 - MAZZETTA VERDE LA TRIONFERÀ
Gianni Barbacetto per "Il Fatto Quotidiano"
BOSSI BIG
Lega ladrona? I casi di malcostume e corruzione all'ombra del Carroccio si moltiplicano, tanto che un dirigente sempre abile ad annusare l'aria che tira, come il governatore del Veneto Luca Zaia, ha ammesso l'esistenza di una questione morale dentro la Lega. "Non possiamo permetterci di essere criticati per i nostri comportamenti amministrativi ", ha dichiarato Zaia, "noi della Lega abbiamo il dovere d'essere doppiamente puliti rispetto agli altri, perché da noi i cittadini si aspettano il massimo del rigore".
Invece proprio dal Veneto arrivano gli ultimi casi di pulizia non proprio perfetta. Il senatore della Lega Alberto Filippi, di Vicenza, è accusato dal faccendiere Andrea Ghiotto di avere un ruolo nella maxi evasione scoperta ad Arzignano, feudo padano e distretto della concia. Una brutta storia di tasse non pagate e di controlli aggirati: le indagini, in corso, diranno se anche a suon di mazzette.
BOSSI VERSA L'ACQUA DEL PO IN TESTA AL FIGLIO RENZO, A SINISTRA COTA
A Verona, Gianluigi Soardi, presidente dell'azienda del trasporto pubblico cittadino Atv (ma anche sindaco leghista di Sommacampagna), si è dimesso dopo che la polizia giudiziaria è piombata nei suoi uffici e ha sequestrato documenti contabili da cui risulterebbero spese gonfiate e ingiustificate.
BOSSI
Camillo Gambin, storico esponente del Carroccio ad Albaredo d'Adige (Verona), è agli arresti domiciliari per una brutta storia di falsi permessi di soggiorno r ilasciati in cambio di denaro. Alessandro Costa, assessore alla sicurezza di Barbarano Vicentino, è indagato per sfruttamento della prostituzione: gestiva siti di annunci a luci rosse. Nel vicino Friuli-Venezia Giulia, il presidente del consiglio regionale, Edouard Ballaman, si è dimesso dopo essere finito nel mirino della Corte dei conti per una settantina di viaggi in auto blu fatti più per piacere che per dovere.
In passato, Ballaman aveva realizzato uno scambio di favori incrociati con l'allora sottosegretario all'Interno (e tesoriere della Lega) Maurizio Balocchi: l'uno aveva assunto la compagna dell'altro, per aggirare la legge che vieta di assumere parenti nel medesimo ufficio. Aveva anche ottenuto l'assegnazione pilotata della concessione di una sala Bingo. In principio fu Alessandro Patelli, "il pirla", come fu definito da Umberto Bossi: l'ex tesoriere della Lega dovette ammettere nel 1993 di aver incassato 200 milioni di lire dalla Ferruzzi , causando a Umberto Bossi una condanna per finanziamento illecito.
TRETREMONTI BOSSI RESIZELEGA NORD THUMB
Poi a foraggiare il Carroccio arrivò il banchiere della Popolare di Lodi Gianpiero Fiorani, che nel 2004 non solo salvò la banchetta della Lega, Credieuronord, da un fallimento clamoroso, ma finanziò generosamente il partito di Bossi con oltre 10 milioni di euro, tra fidi e finanziamenti. Con anche più d'una mazzetta, secondo quanto racconta Fiorani: una parte dei soldi consegnati dal banchiere di Lodi ad Aldo Brancher, parlamentare di Forza Italia e poi del Pdl, erano per Roberto Calderoli.
"Ho consegnato a Brancher una busta con 200 mila euro... Quella sera Brancher doveva tenere un comizio a Lodi per le elezioni amministrative... Mi disse che doveva dividerla con Calderoli (poi archiviato, ndr) perché il ministro aveva bisogno di soldi per la sua attività politica". Non ha fatto una gran bella figura neppure Roberto Castelli, che da ministro della Giustizia, tra il 2001 e il 2006, è riuscito a meritarsi un'indagine per abuso d'ufficio per il suo piano di edilizia carceraria, affidato all'amico Giuseppe Magni; e una condanna della Corte dei Conti a rimborsare 33 mila euro, perché la consulenza era "irrazionale e illegittima".
LEGA BOSSI
Aldo Fumagalli, ex sindaco di Varese, è indagato (peculato e concussione) per un giro di false cooperative. Matteo Brigandì, ex assessore al Bilancio della Regione Piemonte, è stato processato per truffa, per falsi rimborsi alle zone alluvionate. Francesco Belsito, sottosegretario alla Semplificazione, esibisce una laurea fantasma, presa forse a Malta. Monica Rizzi, assessore allo Sport della Regione Lombardia, si proclama psicologa e psicoterapeuta senza avere la laurea e senza essere iscritta agli appositi ordini professionali, tanto che la procura di Milano sta indagando per abuso di titolo.
VIGNETTA DI GIANNELLI - LA LEGA CE L'HA D'ORO
Cattive notizie anche dall'Emilia-Romagna , zona di più recente espansione del Carroccio. Il vicesindaco di Guastalla (Reggio Emilia), Marco Lusetti, a giugno è stato accusato di irregolarità nella gestione dell'Enci (Ente nazionale per la cinofilia) di cui era commissario ad acta: aveva ordinato bonifici a se stesso con soldi dell'ente per 187 mila euro (poi non incassati). Il padre padrone della Lega emiliana, il parlamentare Angelo Alessandri, si è invece fatto pagare dal partito le multe (per un totale di 3 mila euro) per eccesso di velocità o per transito in corsie riservate.
BOSSI
Il capogruppo del Carroccio alla Regione Emilia-Romagna, Mauro Manfredini, e altri candidati del suo partito (Mirka Cocconcelli, Marco Mambelli) rischiano invece una maximulta (fino a 103 mila euro a tasta) per non aver consegnato, come prevede la legge, un resoconto preciso delle spese elettorali. D ov 'è finito il partito che inveiva contro Roma ladrona?

2- "TENGO FAMIGLIA" LA PARENTOPOLI È PADANA
Paola Zanca per "Il Fatto Quotidiano" (Hanno collaborato Stefano Caselli, Ferruccio Sansa, Ivana Gherbaz, Erminia della Frattina)
PC BILLIO03 GIANPIERO FIORANI COSTANTINO VITAGLIANO
Lo dice un vecchio detto, il pesce puzza dalla testa. Dunque nessuno si stupisca se la Lega, il partito che doveva marciare su Roma per distruggere la Casta e i privilegi, si è trasformato nella più classica delle macchine piazza-parenti. Bastava dare un'occhiata a quello che ha combinato lui, l'Umberto, per capire come sarebbe andata a finire. Suo fratello Franco lo piazzò a Bruxelles a fare da assistente all'eurodeputato leghista Matteo Salvini. Ci provò anche con il primogenito Riccardo, ma tornò a casa appena il fattaccio finì sui giornali: "È assurdo che mi venga vietata ogni esperienza solo perché ho un cognome importante", si rammaricò.
Erano ancora lontani i tempi di Renzo, il figlio prediletto: oggi comunque anche la Trota è sistemata, seduto sugli scranni del consiglio regionale lombardo. Restano senza incarichi gli altri due eredi, Eridano Sirio e Roberto Libertà. Ma c'è tempo. Forse potranno trovare un posto alla Bosina, la scuola privata, di ispirazione chiaramente padana, fondata da mamma Manuela Marrone, che ha ricevuto un contributo di 800mila euro dal governo nazionale. Ecco, con una testa così, da quel pesce non potevamo che aspettarci di peggio.
BERLUSCONI SILVIO E BRANCHERJ FAZIO FIORANI GENTE
E basta mettere insieme le notizie che arrivano dal profondo Nord per disegnare una mappa della Parentopoli leghista. Che non dovrebbe lasciare indifferenti gli elettori del Carroccio. Cominciamo dal Piemonte, dove Lo Spiffero, il Dagospia di Torino, ha raccontato la "Famigliopoli subalpina": una clamorosa infornata di mogli, cugini e cognati che Roberto Cota ha portato a segno da quando è diventato presidente.
Nella sua segreteria c'è Michela Carossa, figlia di Mario, capogruppo della Lega in Regione. Capo di gabinetto del governatore è Giuseppe Cortese, che ha trovato lavoro pure alla moglie, Isabella Arnoldi, diventata portavoce dell'assessore leghista Massimo Giordano, fedelissimo di Cota. Per loro, può darsi che la pacchia finisca al massimo tra cinque anni.
CALDEROLI BOSSI
C'è invece chi, grazie alla Lega, si è costruito un futuro garantito. È il caso delle cinque vincitrici di un concorso per funzionari della Provincia di Brescia, come racconta Il Riformista. Ci hanno provato in 700 a conquistarsi il posto fisso, ci sono riusciti in 8, e per più della metà c'è puzza di raccomandato.
Ha vinto Sara Grumi, figlia di Guido, assessore leghista al Comune di Gavardo e candidato alle ultime regionali. C'è Katia Peli, nipote dell'assessore provinciale all'Istruzione, leghista pure lui, Aristide Peli. Lavoro assicurato anche per Silvia Raineri, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Concesio e moglie del vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi. Vittoria anche per Cristina Vitali e Anna Ponzoni: tutte e due lavorano già in Provincia, guarda caso entrambe per l'assessorato guidato dal leghista Giorgio Bontempi.
BOSSI CANOTTA
Sempre in Lombardia, questa volta a Varese , nel 2002 diventa presidente della Provincia Marco Reguzzoni, marito di Elena, figlia di Francesco Speroni, storico capo di gabinetto del Senatur quando era ministro delle Riforme. Niente paura, Reguzzoni non ha dovuto pagare il peso delle polemiche. Oggi è il capogruppo della Lega nientemeno che alla Camera dei Deputati. Restiamo sempre nel letto matrimoniale ma ci spostiamo più a est, a Verona, dove alla moglie del sindaco Flavio Tosi l'elezione del marito ha messo in tasca 45 mila euro all'anno in più.
UMBERTO BOSSI
Stefania Villanova lavorava già in Regione, ma è diventata tutt'a un tratto dirigente e messa a capo della segreteria dell'assessorato regionale alla Sanità. In Friuli, i leghisti le moglie se le sono incrociate. L'ex presidente del consiglio regionale Ballaman assunse Laura Pace, moglie dell'allora sottosegretario agli Interni Maurizio Balocchi. Lui si prese in carico Tiziana Vivian, ex fidanzata dello stesso Ballaman. Poi c'è il capitolo consulenti. A Padova , l'ex segretario provinciale della Lega Maurizio Conte - oggi diventato assessore nella giunta Zaia - affidò l'incarico per progettare e dirigere i lavori di un nuovo polo scolastico a suo fratello Tiziano. Con regolare bando di concorso, giura lui.
E se non puoi sceglierli in famiglia, c'è comunque un partito che ti assiste. Racconta il Pd Piero Ruzzante al Corriere del Veneto, di altre "designazioni" ai vertici di tre enti regionali: "Corrado Callegari in Veneto Agricoltura, impiegato di banca mestrino stipendiato con 15mila euro al mese; Antonello Contiero in Intermizoo, autista di autobus di Rovigo, premiato con 5mila euro mensili e inserito nel listino di Zaia; e Fausto Luciani in Avepa, ristoratore allo zoo-safari di Bussolengo e retribuito con ben 154mila euro annui".
Chiusura in bellezza a Bergamo. Nell'estate del 2009, racconta Bergamo News, l'architetto Silvia Lanzani, è stata incaricata, per 13.754 euro, di curare il progetto preliminare della nuova centrale di sterilizzazione dell'ospedale di Treviglio, diretto dal leghista Cesare Ercole. Silvia Lanzani è della Lega e fa l'assessore alle Infrastrutture in Provincia. Come si dice, una che lavora con la testa, con il cuore, e con il portafoglio.
ELENA_MORALI_BOSSI-JR
3- REGALO DI STATO ALLA "SCIURA" BOSSI - PER LA SCUOLA DELLA MOGLIE DEL SENATUR CONTI IN ROSSO FINO AL 2008, POI DA ROMA SONO ARRIVATI I "VERDONI"
Vittorio Malagutti per "il Fatto Quotidiano"
UMBERTO BOSSI E MOGLIE MANUELA MARRONE
La scuola della Lega? Un successone. "Quest'anno abbiamo superato i 300 alunni iscritti. Un record". È contento, contentissimo Dario Specchiarelli, presidente della cooperativa che gestisce asilo, elementari e medie nate e cresciute nel segno del "Sole delle Alpi". Solo che qui, nella scuola leghista di Varese, quella doc, quella benedetta da Umberto Bossi e diretta da sua moglie, la maestra Manuela Marrone, non c'è proprio traccia di simboli di partito. Adro? "Fatti loro", si scalda Specchiarelli.
Di certo il business viaggia alla grande. Nel 2009 la scuola ha festeggiato il primo bilancio in utile. Poca cosa, duemila euro e spiccioli. Ma nel 2008 i conti erano in rosso di quasi 500 mila euro su un milione di ricavi. Stessa musica nel 2007 e nel 2006: bruciati in perdite più della metà degli incassi. Di questo passo la scuola sarebbe stata costretta a chiudere i battenti, a meno di trovare ogni anno nuovi generosi sostenitori.
Niente paura, i soldi alla fine sono arrivati, come hanno raccontato i giornali già nel luglio scorso. Soldi pubblici: 800 mila euro stanziati dal Parlamento con la famigerata legge mancia, ovvero la distribuzione di finanziamenti a pioggia a favore delle più disparate iniziative sponsorizzate da deputati e senatori. Attenzione però, il denaro destinato alla scuola leghista è diventato di fatto un regalo alla signora Bossi con i suoi due sodali.
E cioè l'ex senatore (ovviamente leghista) Dario Galli, da due anni presidente della provincia di Varese nonché consigliere dell'azienda pubblica Finmeccanica, e il già citato Specchiarelli. Sono loro, infatti, assieme all'Associazione Bosina e all'omonima Associazione Bosina onlus, gli unici iscritti a libro soci della cooperativa "Scuola Bosina", che gestisce l'istituto varesino.
UMBERTO BOSSI E GIORGIO NAPOLITANOMARONI CALDEROLI BOSSI VIGNETTA DI BENNY DA LIBERO
Negli anni scorsi questi volonterosi cooperatori hanno fatto fronte alle perdite di tasca loro. Tra il 2006 e il 2009, la coop ha perso la bellezza di un milione e 320 mila euro su due milioni e 360 mila euro di incassi. La signora Bossi, intestataria di 200 quote su un totale di mille che costituiscono il capitale sociale, è stata chiamata a fare la sua parte sborsando oltre 250 mila euro in quattro anni.
Stesso discorso per Galli e Specchiarelli, pure loro proprietari di 200 quote ciascuno. Insomma, un pessimo affare. Almeno fino a quando non si è aperto il paracadute di Stato. Da Roma ladrona sono arrivati 800 mila euro che hanno salvato il conto in banca degli educatori con la camicia verde. Il contributo è spalmato su due anni (300 mila retrodatati al 2009 e il resto per il 2010) ed è passato in Parlamento sotto la voce "ampliamento e ristrutturazione". Dei lavori per il momento non c'è traccia all'esterno del palazzo che ospita la scuola. Ma i soci padani, questo è sicuro, non dovranno aprire il portafoglio.
4- IL FIGLIO DEL SENATUR APRE LA CAMPAGNA DI BOLOGNA: NON SARÀ PIÙ ROSSA...
Marco Cremonesi per il "Corriere della Sera"
«La gente chiede di noi perché vuole cambiare. Non vuole più il rosso». Renzo Bossi dà il via alla campagna d'Emilia. L'erede designato del Carroccio ieri sera ha partecipato a un aperitivo organizzato dai Giovani padani al ristorante Kristal del capoluogo emiliano. Un nuovo segnale del fatto che per il Carroccio la regione a sud del Po nella prossima campagna elettorale sarà strategica.
BOSSI RISPOLVERA LA CANOTTABOSSI IN CANOTTA NEL
Se i tre capisaldi del tradizionale insediamento padano offrono ormai margini di crescita comunque ridotti, l'Emilia e forse anche la Romagna - dove questa sera sarà Umberto Bossi - potrebbero continuare a far gridare al miracolo e prolungare l'ondata leghista anche alle prossime elezioni. Non per nulla ieri sera Renzo Bossi parlava dell'Emilia come di «quarta gamba della Padania». E tuttavia, il candidato sindaco per la sfida più importante - Bologna appunto - non c'è.
ROSI MAURO,47 ANNI,CON RENZO BOSSI,21 ANNI,E UMBERTO BOSSI,68 ANNI
Ma in parecchi scommettono che il Pdl potrebbe passare la mano. Lo spiega l'ex candidato sindaco del partito di Berlusconi, Giancarlo Mazzuca, che nelle scorse settimane ha ritirato la sua disponibilità a guidare la coalizione: «A Milano rimarrà probabilmente Letizia Moratti, a Torino la Lega ha già Cota in Regione, Bologna rischia di andare alla Lega in un'ottica di coalizione».
FORMIGONI IN GIACCA ROSSA, BOSSI, SCHIFANI, MAURO
E il Carroccio, anche se non riuscisse a sconfiggere il candidato Pd, potrà comunque far valere un'avanzata che il Pdl rischia di non riuscire ad eguagliare. E tuttavia, i problemi non mancano neanche qui: la faida tra il segretario Angelo Alessandri e il suo ex vice da lui espulso Marco Lusetti (i grillini con il tricolore di fronte al ristorante parlavano di «questione morale») hanno spinto Bossi a inviare la fida Rosy Mauro ad affiancare lo stesso Alessandri.


[18-09-2010]


(Fonte Dagospia.com)







Nessun commento:

Posta un commento