"HO CHIESTO A MIO COGNATO DI LASCIARE LA CASA". A questo punto, Fini chiama in causa il cognato: “Quando ho saputo che in quella casa viveva in affitto Giancarlo Tulliani, il fatto mi ha provocato un’arrabbiatura a dir poco colossale, pur venendo a conoscenza che aveva provveduto lui stesso alle spese di ristrutturazione. Non potevo costringerlo ad andarsene ma gliel’ho chiesto, e spero che lo faccia, anche per restituire serenità alla mia famiglia. Perché venduta ad una società off shore? Perché è una prassi a Montecarlo. Personalmente, non ho né denaro, né barche, né ville intestate ad off shore, a differenza di altri che usano tali mezzi per tutelare il proprio patrimonio”. “Ho sbagliato?”, si chiede Fini, che confessa: “Col senno di poi devo sicuramente rimproverarmi una certa ingenuità”. Tuttavia, sottolinea: In questa vicenda non c’è reato, né appalti e tangenti, né concussione o corruzione, non c’entrano il patrimonio pubblico o il denaro dei contribuenti”."MI DIMETTO SE TULLIANI E' IL PROPRIETARIO ". Ma chi è il proprietario della casa di Montecarlo? “Ho chiesto a mio cognato con insistenza, – dice Fini – lui ha sempre negato con forza. Restano dubbi”. E annuncia: “Se dovesse emergere che lui è il proprietario, non esiterei a dimettermi dalla presidenza della Camera, non per personali responsabilità che non ci sono, bensì perché la mia etica pubblica me lo imporrebbe”.
"SERVIZI SEGRETI LEALI. C'ENTRANO FACCENDIERI". Poi Fini ritorna sulla campagna mediatica: “Un affare privato è diventato affare di stato, per la ossessiva campagna politico-mediatica di delegittimazione della mia persona. Ci sono state illazioni, calunnie, una campagna diffamatoria da alcuni giornali di centrodestra, da parte di alcuni personaggi torbidi e squalificati. Non penso ai servizi segreti, la cui lealtà istituzionale è fuori discussione, al pari della stima che nutro nei confronti del sottosegretario Letta e del prefetto De Gennaro. Penso a faccendieri professionisti, a spasso nel centro-america da settimane (a proposito, chi le paga quelle spese?) a caccia di ‘prove’ contro il sottoscritto. Penso a giornali sudamericani dove è apparso un documento del governo di Santa Lucia su ‘segnalazione di lettori’. Penso al ministro di Santa Lucia intervenuto non per chiarire una vicenda di traffici d’armi o di droga, ma per la ‘pericolosissima’ compravendita di un appartamento a Montecarlo”.
"COSI' SI DISTRUGGE LA DEMOCRAZIA". Un appunto, poi, sulla libera informazione: “Giornali e televisioni – dice Fini – non possono diventare strumenti di parte per colpire a qualunque costo avversari politici. Le notizie, in questo caso, diventano un manganello. Quando le notizie non ci sono, magari si inventano, a proprio uso e consumo, con calunnie e dossier. Così si finisce per distruggere la democrazia, si mette a repentaglio il futuro della nostra libertà”.
"CHI HA IDEATO IL GIOCO AL MASSACRO SI FERMI". Infine, un appello a “chi ha ideato irresponsabilmente questo gioco al massacro”. “Si fermi. – esclama Fini – Fermiamoci tutti pensando al futuro del paese e allo spettacolo che la politica sta dando specialmente ai giovani. Riprendiamo il confronto. Gli italiani si aspettano che la legislatura risolva i loro problemi, che sono tanti, per rendere migliore la loro vita. Mi auguro che il presidente del Consiglio e gli altri siano dello stesso avviso. Se non fosse così, – conclude – gli italiani sapranno giudicare. Intanto, posso dire di avere la coscienza apposto”.
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